Pia e dintorni
5 ottobre 2008
 

Pisa è al centro di un'area caratterizzata da un ambiente naturale a pochi chilometri dal mare al termine della fertile pianura fluviale dell'Arno; i grandi boschi litoranei sono racchiusi in un Parco Naturale che li tutela. Coltano, Tombolo, Migliarino, San Rossore, ma anche Marina di Pisa e Tirrenia sono i capitoli di questo ambiente che fa di Pisa un "unicum" non soltanto nel panorama toscano. Antico porto romano e grande repubblica marinara, Pisa oggi non è più sul mare, ma il suo passato splendore è ancora vivo nei suoi monumenti, carichi di arte e di storia. Le viuzze strette che si aprono in pittoresche piazzette con variopinti mercati, i nobili lungarni con gli splendidi e maestosi palazzi, l'affascinante Piazza dei Cavalieri e la Piazza dei Miracoli, uno dei complessi monumentali più famosi del mondo con il Duomo, il Battistero, il Camposanto e la celeberrima Torre Pendente, oltre a numerosissimi tesori d'arte, presentano la città di antichissime tradizioni culturali: patria del Galileo, vanta un'università fra le più antiche e famose del mondo. Città di campanili e di chiese, uniche e inconfondibili per il loro purissimo stile romanico, Pisa si offre al visitatore anche con una serie di manifestazioni folkloristiche. Notevoli la Stagione Musicale, la grandiosa Regata Storica, il Gioco del Ponte e la Luminara, una fantastica illuminazione a cera dei Lungarni che si effettua ogni anno il 16 Giugno, vigilia della ricorrenza del patrono della città, San Ranieri.

STORIA: Fondata dai Liguri e abitata poi dagli Etruschi, deve la sua nascita ai Romani, di cui ci resta la pianta a scacchiera della città vecchia. Era all'epoca urbe lagunare, poiché sorgeva sul mare. Nell'alto medioevo fiorì divenendo un importante polo di scambi commerciali e potente Repubblica marinara. Nel XIII secolo la rivalità con Genova, che la portò alla bruciante sconfitta della Meloria nel 1284, e la continua lotta con le città guelfe della Toscana, ne segnarono il declino. In seguito, Pisa fu ricca signoria di Ugolino della Gherardesca, il podestà che ispirò a Dante uno dei più celebri passi dell'Inferno perché imprigionato con i suoi figli e i suoi nipoti e lasciato morire di fame nella casa-torre dei Gualandi, visibile ancora oggi. Ma dopo alterne vicende la città fu conquistata da Firenze, che per spregio mozzò tutte le case-torri della città, simbolo di potenza e supremazia, all'altezza della più bassa delle case-torri fiorentine. Pisa nel frattempo perse il suo porto che si era lentamente interrato. Con le nobili famiglie dei Medici e degli Asburgo-Lorena ebbe un momento di rinascita economica e artistica, prima di venir definitivamente annessa al Regno d’Italia nel 1860.
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CAMPO DEI MIRACOLI

LA CATTEDRALE


La Cattedrale, iniziata nel 1063 e consacrata ancora incompiuta dal papa Gelasio II nel 1118, l'opera di Buscheto, celebrato per aver costruito il "tempio di candido marmo". All'epoca della consacrazione il suo impianto basilicale a cinque navate, con transetto e cupola ellittica all'incrocio dei bracci, era già definito. Per la costruzione della facciata fu chiamato Rainaldo, che prolungò il corpo occidentale e ultimò l'abside maggiore. Nonostante la lunga durata del cantiere l'edificio presenta carattere unitario; netto risalto hanno le grandi masse strutturali, coordinate da una fitta partitura decorativa ad arcature e lesene.

Nella facciata l'ordine inferiore è impostato su una sequenza di archi, tre dei quali contengono gli ingressi; seguono quattro ordini di loggette degradanti secondo il profilo dei salienti differenziati. Lungo i fianchi le superfici murarie sono articolate da partiture ad arco in basso, da settori quadrangolari nel piano mediano e da archeggiature cieche tra lesene nel terzo, tra i quali sono aperte le finestre con ritmo cadenzato. Decorazioni a inserti marmorei sono rigorosamente distribuite ovunque. Nel braccio Sud del transetto è la famosa Porta di San Ranieri, ingresso abituale al duomo, con le porte bronzee di Bonanno.

L'interno richiama le grandi basiliche paleocristiane di Roma, ma nuovi sono lo sviluppo verticale, la presenza del matroneo sorretto da pilastri e colonne e la vivacità della decorazione marmorea a due colori. Presso il primo pilastro della cupola si trova il celebre Pergamo di Giovanni Pisano.
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Foto di Graziella Bortoluzzi
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